Con la ricorrenza dei trent’anni dall’apertura del Museo delle Armi “Luigi Marzoli” (1988-2018), Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei hanno promossa un convegno di tre giorni sul tema “Il Museo Marzoli e le armi lombarde”, svoltosi presso l’Auditorium di Santa Giulia dal 15 al 17 Novembre 2018.
Un convegno internazionale, interamente dedicato alle armi antiche, non si teneva in Italia dagli anni Ottanta e il trentennale del Museo delle Armi offre l’opportunità di dare spazio alle nuove correnti di studio che negli ultimi anni hanno rinnovato la tradizione oplologica. Il convengo si è proposto di indagare alcuni fondamentali argomenti della produzione armiera lombarda, in particolar modo bresciana, dal XV al XIX secolo, sotto diversi punti di vista e in relazione alla collezione del Museo delle Armi “Luigi Marzoli”.
La prima giornata si è articolata intorno alla produzione delle differenti tipologie di armi nel bresciano, partendo dall’estrazione e la lavorazione metallifera, per dipanarsi attraverso i differenti metodi di analisi metallografica (dal SEM all’analisi a neutroni, passando per le prove di microdurezza), per trattare nel dettaglio alcuni argomenti ancora oggi inediti o poco noti, come le tecniche decorative, le produzioni di corsaletti da piede, delle lame e delle canne da fuoco.
La seconda giornata ha affrontato alcuni macro temi, come i nuovi studi sull’armatura quattrocentesca e quella manierista, in relazione agli oggetti della collezione, che vanta alcuni pezzi di grande interesse, come la Rotella con il Trionfo di Bacco o il corsaletto da barriera appartenuto a Carlo Emanuele I di Savoia, alcuni dei quali ancora inediti; sono stata esaminate alcune armi particolarmente rare, come un’alabarda primitiva milanese o l’unico esemplare al mondo di punta di dardo.
La terza giornata, infine, ha avuto per oggetto alcuni importanti e poco noti argomenti legati agli armaioli e alla produzione armiera bresciana, in particolare delle armi da fuoco, dentro e fuori i confini della Serenissima, anche dal punto di vista storico-sociale ed economico, come la crisi della produzione gardonese, l’espatrio degli armaioli bresciani soprattutto nel Granducato di Toscana, le firme apocrife riscontrabili in ogni contenente e, localmente, la produzione di artiglierie in Brescia e la produzione di lame di Caino.
Nella quarta giornata i convegnisti sono stati ospitati al Museo e fabbrica Beretta a Gardone Val Trompia, per una visita al Museo, alla produzione industriale e a quella artigianale, che è stata utile e proficua integrazione agli interventi e ai dibattiti delle giornate precedenti.