La porcellana orientale era il filo conduttore del collezionismo di oggetti esotici in Toscana, era presente nelle collezioni Medicee sempre in forma crescente fino a raggiungere l’apice nel 1700.
Difficile era però individuare la provenienza dei manufatti se cinesi o giapponesi o addirittura italiani, data la descrizione che veniva riportata negli inventari sotto la voce generica di “porcellana”. Il gusto per l’esotico comprendeva anche altre curiosità come le giade, i tessuti, le armi, che venivano raccolte nelle così dette “camere delle meraviglie” e che in genere ogni palazzo signorile ne possedeva una più o meno fornita, questa forma d’interesse per le scienze, la botanica la matematica, la cartografia e la filosofia era stato il corpus del fermento del pensiero del Rinascimento fiorentino che animava l’attività intellettuale della città sotto la guida umanistica dei Medici, fino al suo massimo con la scuola neoplatonica. Il primo esempio di camera delle meraviglie lo possiamo rintracciare nella raccolta di Piero il Gottoso che aveva allestito un piccolo ambiente nei suoi appartamenti del palazzo di via Larga, attuale Palazzo Medici Riccardi. Successivamente Lorenzo il Magnifico approfondisce i suoi interessi culturali e l’allestimento delle sue collezioni con ogni sorta di oggetti insoliti provenienti dall’Oriente con particolare riferimento alla porcellana cinese. La raccolta è documentata già nei primi anni del 1400, alcuni oggetti vennero offerti a Lorenzo il Magnifico come doni di Stato e scambi diplomatici e comprendevano vasellame cinese bianco e blu e Celadon.
(Celadon è un tipo di porcellana monocromo di colore verde pallido simile
alla giada, o blu grigia traslucida con invetriatura, cioè ricoperta da uno smalto
vetroso. Il nome Celadon in francese significa verde chiaro, e furono proprio i
francesi a denominare questo tipo di porcellana dal nome di un personaggio
Celadon di un romanzo L’Astrea d’Honore d’Urfé, dove il colore delle
porcellane fu paragonato agli abiti di Celadon protagonista del romanzo).
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